Sono ormai più di 20 anni che accompagno la gente a vedere i gufi di notte, forse se dovessi contare il mio pubblico, avrò accompagnato oltre 10 mila persone in notturna, in tutti questi anni!
Ma negli ultimi 4 anni, ho creato uno speciale happening notturno dal nome suggestivo ed evocativo: Lucciole & Gufi che riscuote un grande successo... e regala “magia pura”!!!
Lucciole & Gufi nel Parco di Grazzano (ph. Francesco Tomasinelli) |
A Grazzano Visconti, a dieci minuti da Piacenza, nel meraviglioso Parco del Castello sembra crearsi un vero magnete che attira assioli in grande quantità, ma anche lucciole che forse nessuno ha mai visto così numerose.
Autentici tappeti di luci sembrano circondare i visitatori. Sembra di entrare in un bosco fatato circondati da presepi, altroché led luminosi...la natura è sempre capace di sorprenderci.
magia di luci! (ph. Antonio Stringhini) |
Spesso ho accompagnato in questo tour, strano quanto emozionante, molti visitatori (diverse centinaia nel corso degli anni!), ma stavolta il gruppo è speciale e merita un racconto.
Si tratta di fotografi legati al Turing Club, che sono venuti a fotografare le lucciole capitanati da un doppio tour leader: il sottoscritto li accompagna nel parco guardando mostrando i gufi e raccontando di loro, ma con me c’è il bravissimo fotografo reporter naturalista e professionista, Francesco Tomasinelli, caro amico ed uno dei migliori fotografi di natura in Italia.
Francesco Tomasinelli (ph. Elena Mattioli) |
Quindi?
Quindi, dopo aver mangiato nell’ottimo ristorante il Biscione (a Grazzano Visconti), aspettiamo, che il buio si impossessi della scena ed entriamo nel Parco. Due chiacchiere prima di partire e per spiegare i rudimenti per scattare buone foto di notte e non é facile!
Pochi metri e ci troviamo immersi in un’atmosfera ovattata, quasi magica.
Le lucciole sin dai primi passi ci circondano, sono centinaia e centinaia, ma contarle è impossibile non solo per il numero, ma anche perché le loro scie luminose ed intermittenti sembrano giocare a nascondino. Si rincorrono tra i fusti degli alberi, sorvolano i prati e i fiori con voli radenti quasi scivolando da foglia in foglia.
Le nostre simpatiche lucciole appartengono all’ordine dei Coleotteri (come scarabei, coccinelle, cervi volanti) ma hanno alcuni segreti davvero strani che è sempre divertente raccontare ai visitatori notturni del Parco.
Questi curiosi insetti, passano circa tre anni sul terreno e quando diventano adulti i maschi tentano di accoppiarsi con le femmine e danno fuoco alle polveri..ovvero massima potenza di luce, per una vita breve (una decina di giorni come lucciole che intendiamo noi) ma luminosa!
La luminescenza è prodotta dalle lucciole in un modo singolare: si genera una connessione tra un enzima del sangue (la luciferasi), una proteina (la luciferina), l’ossigeno e un acido naturale, l’adenosintrifosfato, che negli esseri viventi viventi quasi magicamente trasforma gli zuccheri e i grassi in energia.
Questa, in presenza della luciferasi, della luciferina e dell’ossigeno si trasforma per incanto, in luce. Il funzionamento è simile a quello di un faro, il lampeggiamento ha la funzione di richiamo sessuale che il maschio rivolge alla femmina. E funziona da milioni di anni!
lucciole nel Parco (ph. Elena Mattioli) |
Lucciole a Grazzano (ph. Francesco Tomasinelli) |
luci e lucciole nel Parco (ph. Antonio Stringhini) |
Quello che pochi conoscono, è la loro voracità nel nutrirsi di chiocciole, le celebri lumache con il guscio, tanto apprezzate in cucina da nostri cugini d’Oltralpe.
Le chiocciole infatti vengono mangiate dalle lucciole che infatti cercano sempre posti umidi.
Il pubblico è impressionato, piacevolmente sorpreso da una visita che mostra la sua magica atmosfera, ma dopo aver sentito un paio di assioli in lontananza ecco irrompere un ospite gradito quanto inatteso: il gufo comune. Un colpo di scena, per gli ospiti, un piacevole e straordinario imprevisto, invero sapevo che erano presenti nel Parco e cantano ogni sera.
Ci sono due giovani gufi comuni che lanciano i loro sibili da un alto cedro indiano nel Parco. Hanno nidificato e gironzolano nel parco da giorni.
la foto non è perfetta, ma il Gufo comune era lì a pochi metri da noi! (p. Elena Mattioli) |
La loro abituale verve viene mostrata con li frequenti e ripetuti fischi che emessi nell’oscurità devono servire come audiofari per guidare i genitori gufi a sfamare questi giovani ed affamatissimi gufetti!
Riesco ad inquadrarne uno con una torcia e mentre ci guarda con curiosità ma per nulla disturbato, continua ad emettere i suoi fischi e riusciamo a scattare qualche foto. Ma nessuno ha un teleobiettivo (le prede fotografiche previste erano le lucciole non servivano lunghe ottiche), ma ora qualcuno è dispiaciuto perché si potevano fotografare molto bene!
Una foto con uno zoom 200... peccato ma ve la regalo!
Dopo essersi divertiti con lucciole e gufi ci spostiamo a cercare un’altra divertente preda fotografica: la rana!
Nelle fontana più grande del Parco del castello di Grazzano vive una piccola ma chiassosa comunità di rane verdi che non aspetta altro di mettersi in posa ed eccone una che mostra una vera vena voyeuristica.
le rane verdi del Parco (ph. M.Mastrorilli) |
Mentre io racconto dei gufi. dei fantasmi del parco, Francesco mostra alcuni segreti ai fotografi per scattare buone foto notturne.
Gli assioli nel frattempo ci hanno accompagnato con un autentico concerto per tutta la notte!
La serata finisce tra l’entusiasmo e l’incredulità per lo spettacolo offerto da questo must “Lucciole & Gufi” che non tradisce mai!
Un grazie a Francesco Tomasinelli per la piacevole collaborazione nella serata e a tutti i fotografi che hanno partecipato! Un grazie ad Elena Mattioli e Antonio Stringhino per le foto.
Briefing pre uscita! Marco e Francesco spiegano cosa accadrà nella serata (ph. Elena Mattioli) |
Se qualcuno ha domande, richieste per conferenze o visite guidate notturne o perchè ha voglia di lavorare o collaborare con me, non esiti a farle scrivendo qui.
Un gufociao a tutti!
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