Ma quello che vi racconto è stato un convegno speciale perché ho partecipato all'organizzazione del medesimo. Nel settembre 2011 ho partecipato, come membro attivissimo del Comitato organizzatore del CIO Convegno italiano di Ornitologia ed oggi finalmente possiamo sfogliare un volume molto curato che ne raccoglie gli atti con tutti i contributi: come ogni buon OwlStoryteller... mi dedicherò a menzionarvi e parlarvi di quello che riguarda i nostri amici pennuti della notte. Il volume è molto bello e merita di finire nelle vostre biblioteche.
Questo volume è stato pubblicato con una collaborazione diretta tra Asoer e Centro Naturalistico Sammarinese e si è tradotto in un'opera con 645 pagine e una elegante copertina rigida.
In questo convegno ho presentato 4 lavori (3 poster e 3 comunicazione orale) e di questi ovviamente ben 3 erano incentrati sulla vita dei rapaci della notte.
Due dei miei lavori, realizzati con Paola Bressan ex mia socia, erano dedicati al gufo di palude Asio flammeus uno dei mie preferiti.
Gufo di palude (ph. Stefano Bottazzo) |
Un lavoro è stato fatto 6 mani da me, Paola e il famoso birdwatcher siciliano Andrea Corso ed infatti il lavoro parla della particolare situazione del gufo di palude in Sicilia, perché quest'isola è uno dei comprensori preferiti dal più erratico de gufi europei.
Il titolo è "Considerazioni sulla fenologia del gufo di palude in Sicilia" (pagine 80), con oltre 142 dati (in prevalenza inediti, questo lavoro ha permesso di identificare alcune aree ove si registrano maggiori presenze e il 93% dei dati risulta concentrato in aree vicine alle coste (entro i 15 km dal mare). La Sicilia e' considerata dagli autori una delle regioni più importanti (assieme a Emilia Romagna e Toscana) per la conservazione della specie. Richiedi qui il pdf dell'articolo.
Un altro lavoro prodotto dal vostro Owlstoryteller e da Paola Bressan riguarda invece la presenza in Italia del gufo di palude nel corso dell'ultimo secolo.
Marco Mastrorilli parla al CIO Convegno Italiano di ornitologia a Cervia 2011 |
Il titolo del lavoro è "Influenza delle modifiche ambientali, nel corso di un secolo, nella selezione di possibili aree di sosta migratoria del Gufo di palude Asio flammeus."
Sono stati analizzati oltre 1000 dati collezionati tra il 1880 e il 2010 che hanno permesso di verificare che alcune zone in Italia, a seguito di eclatanti modifiche dell'ambiente, si sono trasformate ed hanno perso il loro forte appeal per attrarre alcuni uccelli e in particolare il gufo di palude.
Studiando per anni anche la cicogna nera (sono stato referente lombardo del Gruppo di ricerca sulla Cicogna nera) ho verificato che vi è una curiosa convergenza di situazioni: laddove in passato c'era il gufo di palude si fermava durante le migrazioni anche la cicogna nera e oggi alcune zone ad esempio in Lombardia si sono trasformate in luoghi poco accessibili per il nostro elegante gufo e per la misteriosa cicogna. Anche in Toscana alcune situazioni offrono spunti di analisi e l'articolo vuole essere anche un punto di partenza per sviluppare le linee guida di un percorso di strategie atte a salvaguardare questo animale così raro nel nostro Paese. Per richiedere il PDF di questo articolo scrivi qui.
Il terzo lavoro che ho presentato al CIO di Cervia è una produzione scientifica realizzata con altri compagni di avventure gufose: il mio grande amico e veterinario molto esperto in rapaci, Riccardo Gherardi, con Alessia Mariacher e con Davide Melini (forestale molto esperto di statistica).
Non a caso infatti questo lavoro è il mio articolo scientifico più ricco di statistica!
Questo studio dal titolo "Sopravvivenza di Gufo comune Asio otus e Allocco Strix aluco ricoverati nei CRAS Centri di recupero animali selvatici." (pagina 529). 6 pagine molto dense di dati, analisi statistiche per capire alcuni aspetti che possono rivelarsi utili per studiare due delle specie più comuni del nostro Paese.
Si analizzano le cause di mortalità, le percentuali di sopravvivenza, le cause di ricovero... un lavoro molto completo e adatto agli specialisti. Questo progetto è stato sostenuto e voluto fortemente dal Gruppo Italiano Civette.
In questo convegno ho portato un altro lavoro (dove si parla anche di assioli), ma in realtà come traspare dal titolo "ciclo ornitico annuale in un comprensorio agricolo e collinare in Val Tidone (Piacenza)." Si parla di comunità ornitiche e campagna. Questo monitoraggio è stato realizzato dal sottoscritto con Alice Cipriani, Paola Bressan e Silvia Gariboldi.
Ora il vostro owlstoryteller vi illustra qualche curiosità dai pochi (purtroppo) lavori apparsi in questo convegno sulla vita degli Strigiformi (rapaci notturni), segno di una disattenzione della scienza italiana verso questi animali.
Il primo lavoro è il frutto di un lavoro di equipe che ha visto protagonista Letizia Campioni, Giulia Bastianelli, Maria del Mar Delgado, Vincenzo Penteriani (forse il massimo esperto mondiale di gufi reali e mio caro amico) e Nestor Fernandez. Il titolo "Eterogeneità dell'habitat e sesso determinano l'uso dello spazio nelle coppie riproduttive di Gufo reale Bubo bubo nel sud ovest delle Penisola iberica."
Gufo reale (ph. Vincenzo Penteriani) |
Questo è un progetto di monitoraggio che si è sviluppato in Spagna, nelle regione di Sierra Norte vicino a Siviglia. Sono stati radiomarcati (con il sistema del radiotracking) 29 gufi reali e sono stati seguiti per studiarne i movimenti e per comprendere l'uso dell'habitat prodotto da questi animali.
I risultati sono molto interessanti, l'homerange medio è di ben 229 ha, per un gufo reale potrebbe sembrare esteso, ma è sorprendentemente ristretto rispetto ad altri rapaci iberici. Una delle curiosità che emersa dallo studio è che le femmine sono molto più mobili rispetto ai maschi e sfruttano meglio il territorio nella ricerca delle prede.
Altro lavoro pubblicato, anche i questo caso da una coppia di amici (Angela Gaggi e Andrea Paci) riguarda il sistema trofico del Gufo comune in Umbria.
Ecco i titolo: "Dieta invernale del Gufo comune Asio otus in un'area dell'Umbria (Montefalco, Italia Centrale).
Gufo comune (ph. Claudio Crespi) |
Lavori sulla dieta invernale di questo predatore in Italia ve ne sono diverse, ma pochissimi dati provengono dal centro della penisola. Questa esperta e competente coppia di amici (grandi appassionati anche di teriologia), hanno analizzato oltre 200 borre di gufo comune.
Tra le curiosità emerse, scopriamo che questi gufi hanno predato in prevalenza roditori ed il topo selvatico Apodemus sylvaticus è stata la preda elettiva. Interessante il prelievo di alcuni Carabidi (insetti) rinvenuti in alcune borre.
Un altro lavoro (in inglese) è: "Expansion of the range of the Ural owl Strix uralensis in Italy" di Gianluca Rassati, ornitologo fiulano. Questo studio condotto dall'autore tra il 2009 e il 2011 ha evidenziato un potenziale ampliamento dell'areale dello Strigiforme nidificante più raro in Italia. Uno spostamento verso ovest, che rende plausibile la colonizzazione di una parte orientale del Veneto.
Ultimo lavoro che vi segnalo è di un team che ha monitorato un'area mai studiata precedentemente: "i rapaci notturni in un'area campione della provincia di Campobasso".
Il gruppo coordinato dall'amico Rosario Balestrieri, era completato da Francesco Riccio, Massimo Sacchi, Silvio d'Alessio e Giuseppe Monaco.
La ricerca si è sviluppata in un comprensorio di circa 100 kmq attorno a Campobasso e sono state censite coppie e tra le parentesi vi indico la densità rilevata: barbagianni (0,032), civetta (0,11), gufo comune (0,016), assiolo (0,62) e allocco (0,032). L'assiolo risulta la specie più diffusa.
Ecco il volume di oltre 600 pagine con gli Atti del Convegno di Cervia, freschissimo di stampa. Io l'ho ricevuto da pochi giorni, ci è voluto un po' per stamparlo ma ne è valsa la pena!
A volte vale davvero la pena aspettare!!!
copertina del volume con gli Atti del Convegno Italiano di ornitologia |
il mio team rosa di collaboratrici, socie e coautrici: da sx Greta Pastorino, Claudia Donati, Alice Cipriani e Paola Bressan |
Il convegno italiano di ornitologia si organizza ogni due anni ed è l'evento più importante per presentare i lavori scientifici legati all'ornitologia italiana, peccato che a Cervia nel 2011, fossero presenti solo 7 lavori dedicati ai rapaci notturni (di questi 3 del sottoscritto): l'augurio è che presto si possa trovare maggiore attenzione verso questi predatori. Se volete iniziare la vostra carriera di gufologi io sono pronto ad aiutarvi. gufi volano intorno a voi e potrete avvicinarli, studiarli a volte basta l'entusiasmo e l'applicazione.
La mia porta è sempre aperta a chi vuole collaborare dal vivo ai miei progetti o semplicemente a distanza con altre iniziative. Fatevi avanti scrivetemi qui!
Un gufociao dal vostro Owlstoryteller.
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