sabato 27 giugno 2015

GATTI E GUFI premio letterario nazionale 2015... quale posizione lo scopriremo il 18 luglio?!

Alzarsi al mattino, aprire la mail e trovare una lettera di comunicazione che ti informa che il tuo libro GATTI E GUFI è nella terna dei libri vincitori del Premio Parco Majella 2015!
Beh è una grande soddisfazione! Il 18 luglio.... sapremo il piazzamento, intanto questa è una delle famose soddisfazioni che NON hanno prezzo!







Andremo a ritirarlo il 18 luglio ad Abbateggio, uno dei borghi più belli d'Italia, nel cuore del Parco della Majella... bello!!! Un grazie speciale a Stefania che mi ha aiutato nella realizzazione del libro ed a Antonia Rao per le illustrazioni.
Un premio speciale per le "penne verdi" !!!!!

Io che amo i libri da una vita, ho sempre sognato un giorno di poter vincere un premio letterario nazionale! 
Ora incrociamo le dita e le penne..!
Per chi volesse acquistare il mio ultimo libro Gatti e Gufi potete farlo subito  cliccando qui
Per informazioni, per collaborare con me scrivetemi qui

Un gufociao a tutti.


Earl The Great Gray Owl .. un libro e l'incontro tra due storyteller!!! Canada meet Italy!


Cari amici dei gufi, vi segnalo un libro speciale ed un'autrice animata dal cuore, che si definisce una digital storyteller e quindi è nato subito un feeling con il vostro owlstoryteller!
Karen Smith, poetessa, storyteller e artista canadese, che ho conosciuto lo scorso marzo in Minnesota durante il Festival of owls in Minnesota.
Karen ha un talento straordinario, ed ha pubblicato un libro davvero splendido dal titolo EARL The Great Gray Owl. Dedicato al misterioso Allocco di Lapponia, vero dominatore delle foreste canadesi.
Il linro è illustrato con splendide tavole, ma anche ottime foto di James Duncan un dei migliori gufologi al mondo.
Il libro è disponibile in 3 versioni: softcover, hardcover e e-book e costa 9,9 dollari nella versione con copertina non rigida. Le pagine tutte a color sono 32. 
la copertina del libro di Karen Smith 
Karen mentre tiene una divertente presentazione ai bambini (ph. M.Mastrorilli)
Questa pubblicazione che consiglio di acquistare ad ognuno di voi è tuttavia lo chiave di ingresso in un mondo fatato perché per i bambini che partecipano allo show di Karen dal vivo è davvero coinvolgente.
Ho assistito alla sua presentazione quasi musicale; la sua voce intonava con tonalità liriche alcuni vocalizzi simili al gufo facendo divertire i ragazzini davanti a lei. Vi garantisco un show in piena regola: brava Karen! Quello che colpisce è esserci ritrovati entrambi al festival dei gufi americano, ci siamo visti, incontrati, abbiamo parlato ed abbiamo condiviso un percorso di divulgazione dei gufi. Credete trovarsi tra uno owlstoryteller e una digital storyteller è stato piacevole! 
Ora non ci resta che auspicare di rivederci presto prestissimo, al Festival dei gufi in Italia? Chissà..
Intanto qualche suggerimento pratico qui trovate il suo blog  e qui il suo libro Earl lo potete acquistare qui su Amazon 
Un saluto a tutti gli amici dei gufi.... se volete informazioni, se volete partecipare alle mie ricerche, se volete fare una tesi con me... scrivetemi qui
Un gufociao dal vostro owlstoryteller! 



Il vostro Owlstoryteller al Convegno nazionale di Etologia a Parma; tra gufi, gamberi e anacardi!

Studio i gufi da tanti anni (ormai oltre 25), ma dopo aver letto svariati libri di Niko Tinbergen (uno dei miei preferiti è Naturalisti curiosi), del mitico Lorenz (‘l’Anello di Re Salomone), e più recenti Corvi d'inverno di Heinrich o Mc Gowan emerge sempre forte la mia passione per l’etologia.
In effetti, studiando i gufi o altri animali puoi dedicare le tue attenzioni da ricercatore verso vari orientamenti, ma lo studio del comportamento animale (etologia) mi rapisce da sempre. Ho partecipato a convegni di ornitologia (italiani e internazionali), erpetologia, teriologia, di fauna generale..ma in questi ultimi giorni la mia partecipazione a Parma al XXVI Convegno Nazionale della Società di Etologia, è stato davvero interessante e coinvolgente.
La mia partecipazione è avvenuta con un contributo scientifico, che abbiamo presentato come poster insieme alle mie care amiche Alice Cipriani, Chiara Guadagnini e Giulia Tebaldi.
Alice, Giulia e il vostro Owlstoryteller Marco davanti al nostro poster
Un lavoro scientifico che ovviamente non poteva che riguardare i nostri amati gufi.
Il titolo del lavoro presentato nella sezione “il comportamento nello spazio e nel tempo”  denota molto bene i contenuti: Lo svernamento del Gufo comune Asio otus in Italia: parametri e preferenze ambientali nella selezione di un dormitorio.
poster sullo svernamento del Gufo comune (Ph. M.Mastrorilli)
Il Gufo comune Asio otus è uno Strigiforme che mostra un’evidente espansione del suo areale riproduttivo nel corso degli ultimi 15 anni, mentre sono pochi gli studi relativi allo svernamento della specie. In inverno sono numerosi gli individui dall’Europa centro-settentrionale che migrano verso sud e scelgono l’Italia come quartiere di svernamento.
L’abitudine di svernare in aggregazioni localizzate in roost (dormitori) su alberi permette l’analisi dei comportamenti dei diversi gruppi di gufo comune nella selezione dei posatoi e degli ecosistemi. I dati sono stati catalogati in una scheda che prevede l’analisi della consistenza demografica dei roost, alcuni parametri ambientali (vicinanza a corpi idrici, edifici), il disturbo antropico e la selezione di un essenza arborea.
Dal 2006 ad oggi (2015) abbiamo raccolto dati per ben 78 dormitori distribuiti in 10 regioni e 28 province: il campione più vasto mai raccolto in Europa. Il numero più elevato dei roost si trovano nella provincia di Venezia. 
Nel complesso il 21,4 % dei dormitori invernali, sono costituiti da 1 a 3 gufi, da 4 a 10 (54,5 %), da 11 a 20 (11,6 %), più di 20 (10,9 %), mentre quelli molto numerosi con oltre 50 individui è uno solo. 
I risultati evidenziano la preferenza dei gufi verso dormitori di piccole dimensioni, tra 4 e 10 individui (75,9 %). 
La plasticità del gufo comune ha permesso a questo predatore una distribuzione sempre più ampia in Italia nel periodo invernale, ma si evidenzia la preferenza a vivere in comunità di piccole dimensioni.
I lavori presentati al convegno, trattavano animali domestici e selvatici per questo abbiamo ascoltato e poster ed assistito a comunicazioni davvero interessanti. 
Potete leggervi e scaricare l'Abstract Book del Convegno nazionale della Società Italiana di Etologia cliccando in questo pagina
La grafica del Convegno (ph. Marco Mastrorilli)
Tra l’altro sono disponibili on-line perché potete scaricare l’Abstract Book nel quale troverete moltissimi articoli interessanti: si parla di pesci, di insetti, di cani e gatti, di ornitofauna (il nostro però è l’unico articolo legato al mondo dei gufi), insetti e anfibi.
Alcuni di questi lavori mi hanno colpito ed incuriosito e sebbene siamo estranei al mondo dei gufi vi segnalo alcune curiosità, che spero siano di vostro gradimento. 
Giovedì ad esempio, ho ascoltato la comunicazione di Martina Duse Masin, una delle più interessanti a mio giudizio, perché parlava del contenimento del Gambero della Louisiana Procambarus clarckii, una di quelle specie chiamate aliene, perché rilasciate in un continente (Europa e quindi Italia), e pur arrivando da altri mondi, diventano tanto abbondanti da divenire un grande problema ambientale e faunistico.
Spesso il sistema ritenuto più semplice è quello dell’eradicazione, attraverso l’eliminazione diretta: parlando di gamberi e per dare l’idea per eliminarli il sistema migliore è metterli in pentola! Queste specie arrivando in Italia entrano in competizione con i gamberi italiani creando enormi problemi per questo si rende necessario un controllo.
Martina Duse Masin con il suo team di lavoro, ha presentato questo lavoro “Applicazione della SMRT per il controllo di Procambarus clarckii”.
Il sistema illustrato al Convegno di Parma, presenta la SMRT (Sterile Male Release Technique), ovvero il rilascio di maschi precedentemente catturati e sterilizzati in natura, potrebbe essere applicata anche al controllo di decapodi invasivi, quali Procambarus clarkii considerato tra le 100 peggiori specie invasive d’Europa. 
La tecnica presentata è innovativa per questi gamberi, che sinora trovavano come unica misura di controllo  l’eliminazione meccanica. Tra l’altro il processo di di SMRT, ovvero di sterilizzazione dei maschi è stato studiato per impedire la fecondazione, ma senza alterare in alcun modo il display (comportamenti) riproduttivi sessuali e di corteggiamento della specie. 
I risultati conseguiti in Toscana sono molto interessanti poiché sebbene svolti su una comunità non troppo grande evidenziano una forte contrazione delle popolazioni locali di gamberi che non posso di fatto riprodursi in massa. Questo lavoro è stato svolto nell’ambito del progetto LIFE RARITY (LIFE/10/NAT/IT/000239). Per contattare Martina Duse Marin potete scrivere qui
Se questa storia dei gamberi alieni vi appassiona vi consiglio di buttare uno sguardo a questo sito è dedicato che vi permette di scoprire anche molti aspetti legati a questa specie e contribuire segnalando l’osservazione di questi animali vicino alle vostre case o comunque nelle vostre zone.
Vi piacciono gli anacardi? 
Scommetto di si, ma sappiate che nelle terre di produzione (es. Costarica, Brasile e sud America), c’è un animale che ne è molto ghiotto che non pensa ad altro che a soffiarci questa leccornia: è il Cebo una simpatica scimmia delle foreste.
Molto interessante in questi termini è lavoro presentato da Elisabetta Visalberghi, una delle etologhe più famose ed esperte d’Italia, sul rapporto che si è creato tra i cebi che popolano le foreste e gli anacardi, che vengono consumati da questi primati, nelle varie fase di maturazione. 
Ecco il titolo del lavoro che trovate nell’Abstract book: “Fattori che influenzano l’ottenimento degli anacardi da parte dei Cebi selvatici”.
un Cebo dormiente!!! 
L'albero di anacardo (Anacardium spp.) è una pianta originaria del Nord Est del Brasile, capace di produrre delle noci, il cui seme è molto nutriente. Il seme è circondato da un mesocarpo che contiene sostanze caustiche, dette CNSL (sostanze liquide quando il frutto è verde e non completamente maturo; resinose quando il frutto è marrone e maturo). Lo scopo di questa ricerca è stato di verificare a analizzare i comportamenti utilizzati da una popolazione selvatica di cebi dai cornetti (Sapajus libidinosus) che popolano l’area intorno a Fazenda Boa Vista (Piauí, Brasile) per ottenere il seme evitando il contatto con il CNSL.
L’anacardo infatti, ha una fase di fruttificazione con un frutto simile ad una piccola mela, poi si la fase con le noci (quelle che mangiamo noi) ancora verdi, ma comunque gradite ai prima e la parte terminale quando l’anacardo è del tutto simile alle nostre noci; quindi va sgusciata. Per ottenere il seme dalle noci verdi bucano il mesocarpo sfregandole su una superficie ruvida e poi estraggono il seme con il dito indice; per ottenere il seme delle noci marroni usano un percussore per romperne il guscio. 
Lo studio del team di Visalberghi ha mostrato molti interessanti osservazioni sul comportamento di queste scimmie ma in futuro saranno realizzati altri monitoraggi che dovrebbero chiarire perché altre popolazioni di cebi non processano gli anacardi in questo modo. 
Se siete appassionati di fototrappole, in questo lavoro "Relazione tra neofobia e ampiezza di nicchia trofica in alcuni mesocarnivori" (realizzato da Alessandro Balestrieri, Andrea Gazzola, Filippo Asnaghi, Paolo Galeotti, Nicola Saino) si affrontano varie dinamiche sulle attività trofiche di volpi, martore e tassi.
Ebbene come appare da questo stralcio del poster, la tabella riassuntiva qui ci sono le esche preferite per attirare gli animali davanti alle fototrappole.
Ecco le esche preferite per il fototrappolaggio da Volpe, Martora e Tasso (ph. M. Mastrorilli)
Un altro lavoro molto interessante è stato realizzato da Cristina Castracani, che ha parlato di Citizen Science, ovvero una metodologia di ricerca nella quale io credo molto, moltissimo. 
Il suo lavoro si intitola: Science by the People: sfide e opportunità della Citizen Science nella ricerca etologica. A cura di Cristina Castracani, Fiorenza Spotti, Donato Grasso e Alessandra Mori.
Ma cos’è la Citizen Science? 
Il termine arriva dall’inglese e tradotto letteralmente Citizen science significa Scienza dei cittadini. Anche nel convegno mondiale sui gufi di Groningen nel 2007, se ne era parlato, impostando il discorso sullo studio della biologia e distribuzione dei gufi.
Questa metodologia illustra una serie di attività, che portano i ricercatori a cercare nella gente comune dei collaboratori per portare avanti ricerche che possono coinvolgere tutti i cittadini. Un team di volontari, che sebbene non siano tecnicamente preparato, può supplire con entusiasmo e volontà per partecipare attivamente ad una ricerca scientifica e il ricercatore trova quindi nuove leve per potare avanti molteplici progetti. 
Ovviamente ci sono lati positivi e negativi in questi procedimenti di studio, ma impiegati nel modo più adeguato i monitoraggi con la cosiddetta Citizen Science possono produrre effetti benefici.
Persino la ricerca sullo svernamento dei gufi, è stata portata avanti in una fase iniziale con un progetto di Citizen Science che si chiamava Gufiamo, lanciato dal Gruppo italiano Civette con tanto di sito web, oggi non più attivo. Ma fu pubblicato un articolo scientifico al Convegno Italiano di Ornitologia se vuoi leggilo qui. 
La Citizen Science ha portato un significativo contributo in molti campi come l’astronomia, l’ornitologia, l’ecologia e la salute pubblica e rappresenta una opportunità da prendere in considerazione anche per gli studi sul comportamento animale. Cristina Castracani che si occupa di Mirmecologia, ovvero lo studio delle formiche ha presentato un progetto al quale ha collaborato attivamente: Il progettoThe School of Ants, a scuola con le formiche” nato dalla collaborazione tra il Laboratorio di Mirmecologia dell’Università degli Studi di Parma ed il Laboratorio del Prof. R. Dunn dell’Università americana del North Carolina, rappresenta uno dei pochi esperimenti italiani in cui la Citizen Science è stata impiegata anche per rispondere a quesiti etologici. 
Nel complesso, due giornate trascorse con Alice e Giulia, che mi hanno permesso interessanti approfondimenti naturalistici, che sebbene non legati direttamente al mondo degli Strigiformi mi hanno aperto interessanti quesiti e hanno stimolato molte nuove idee di lavori da portare avanti sui gufi!
Della serie prossimamente ne vedrete delle belle
Nel frattempo mi auguro abbiate fatto una buona lettura e ricordo sempre che chi vuole collaborare con me lo può fare, basta scrivermi qui, e potrete vivere anche voi per un giorno da gufologo oppure collaborare con me su alcuni dei progetti che stiamo portando avanti.
Un gufociao dal vostro owlstoryteller! 



domenica 21 giugno 2015

Un venerdì a casa degli assioli

E’ venerdì 19 giugno, giornata lavorativa complicata e pesante, basta pensare che incluso  nel programma, c’era il colloquio con il commercialista che ci ha parlato di tasse e balzelli vari, legati alla società. Vorrei tanto dire “che pal..” ma questo è un blog e non si può! Ma....
Tanto basta per pensare ad una fuga lontano da tutto, anche breve, nell’unico posto dove ritrovo me stesso: la natura. Ed ecco che il vostro owlstoryteller, dopo una giornata passata tra telefonate, mail di lavoro, incontri per organizzare eventi, fissa un rendez-vous con le fidate Alice e Giulia verso le 16. Ci troviamo alla Bottega di Mastro Gufo, l’unico negozio al mondo di gufi da collezione, ma anche nostra sede e punto di partenza di questa avventura a Grazzano Visconti, alle porte di Piacenza.
Allertate Alice e Giulia hanno preparato la nostra fidata compagna di avventura: una scala che ci permetterà di controllare i nidi artificiali  per assioli che abbiamo costruito ed installato lungo il tratto ripariale del torrente Nure. Ne abbiamo realizzati, verniciati e installati oltre 30 e adesso vi confido un po’ di curiosità l’abbiamo sviluppata dentro di noi. Siamo pronti a tuffarci in questa avventura per monitorare e raccogliere i dati di occupazione di una specie di rapace a noi molto cara, visto che la nostra Giulia, che ora lavora ufficialmente con Noctua (la mia società), ha cominciato il lavoro di avvicinamento e crescita professionale proprio attraverso uno stage e una tesi di laurea condotta sulla distribuzione e segregazione spaziale dell’assiolo in due comprensori piacentini.
Assiolo con piccoli nel nido durante un'ispezione (ph. G.Tebaldi)
L’assiolo è uno dei più piccoli rapaci notturni italiani, è uno Strigide particolare poiché le sue abitudini prettamente insettivore, ne fanno un predatore migratore che lascia il nostro Paese a fine estate per migrare verso sud, anche perché altrimenti farebbe fatica ad alimentarsi. Alcuni individui si fermano nell’Italia meridionale, alcuni passano il Mediterraneo e scelgono il continente africano per svernare. Al ritorno in Europa, scelgono le aree più calde e temperate del nostro Continente per potersi riprodurre. Hanno una netta preferenza per gli ortotteri (ovvero grilli e cavallette) ma mangiano anche formiche, scorpioni, lepidotteri, coleotteri mentre sono meno abili di altri Strigiformi nel catturare roditori e uccelli.
Tornado alla nostra missione è arrivato il momento di partire.
Prendiamo il nostro furgone e ci dirigiamo verso il fiume: la giornata è caldissima e il greto ripariale del Nure sembra trasformato in un assolato deserto di pietre, ciottoli di fiume e rivoli di acqua che scorrono pigramente, tra le pieghe di questo alveo appenninico.
Si comincia, scendiamo e ci portiamo dietro la nostra scala che non è molto alta, perché, a differenza di altri nidi per Strigiformi, i nidi per assiolo possono essere collocati ad altezze davvero non molto elevate. Anche tra i 2,5 e i 4 metri! 
Marco il vostro owlstoryteller, con la shirt Noctua ufficiale, mentre ispeziona un nido (ph. G.Tebaldi)
Si comincia e durante l’ispezione dei primi 7 nidi i risultati paiono davvero abbatterci: 0 nidi di Assiolo e solo tre occupazioni ad opera degli storni! Mentre gli altri sono desolatamente vuoti, al massimo riempiti da qualche nido di vespe o comunità di formiche!
Quando la delusione comincia a serpeggiare, il trend improvvisamente cambia e s’inverte!
Giulia sale sulla scala e lei al primo nido da ispezionare, becca all’interno della casetta artificiale una “mamma assiola” con 4 piccoli. Fantastico!
Finalmente una prima soddisfazione pare gratificare l’enorme lavoro di costruzione e installazione dei mesi precedenti. Anche perché il comprensorio è un vero paradiso per assioli e ci sarebbe spiaciuto non trovare nidi occupati.
Proseguiamo ci spostiamo con una breve camminata (con scala al seguito) e raggiungiamo un altro nido. 
Visto il successo conseguito, “usiamo” la nostra Giulia per tentare la sorte, visto il successo precedentemente auspichiamo un secondo "colpo".
Appoggiata la scala sul tronco, Giulia sale nuovamente e incredibilmente al secondo tentativo, trova la seconda occupazione. Stavolta la femmina si è data da fare. Ci sono due giovani assioli e ben 3 uova. 
interno nido con due piccoli assioli e 3 uova (ph. M.Mastrorilli)
Dovete sapere infatti che è normale un ritrovamento simile, poiché la deposizione delle uova nei nidi di assiolo e altri Strigidi, è asincrona, ovvero non sono mai deposte nello stesso momento. Una deposizione delle uova che è dilatata nel tempo significa che anche i piccoli nascono e possono nascere con alcuni giorni di differenza tra il primo e l’ultimo.
Ora cominciamo ad essere più soddisfatti, su 9 nidi ispezionati due occupazioni.
Il giro prosegue, avvistando gruccioni, occhioni sul greto del Nure, ma anche la pernice rossa e il picchio rosso maggiore.
L’ispezione alla fine della giornata porterà ad un successo parziale di 3 nidi occupati (il terzo vede la femmina in cova) da assioli su 15 ispezionati. 
Nel terzo nido occupato, con la femmina che stava covando, siamo riusciti a fare una foto molto brutta, perché il nido era occupato anche, simultaneamente, da un nido di vespe molto battagliere, per cui abbiamo preferito non disturbare troppo.
femmina di assiolo in cova, in un nido abbandonato dagli storni (ph. M.Mastrorilli)
il nido dell'assiolo in cova sperso nella boscaglia (ph. M.Mastrorilli)
Con ben 4 nidi occupati dagli storni, quindi al momento storno batte Assiolo 4 a 3!
Ma abbiamo ancora il secondo tempo, ovvero altri 20 nidi controllare! ne parleremo prossimamente.
Nel complesso è stata una giornata interessante, perché questi nidi ci permetteranno di realizzare alcune ricerche sul sistema trofico (questo studio iniziato due anni con il primo nido occupato) e di valutare alcuni dati sul tasso d’involo dei piccoli assioli.
Alice mentre ispeziona un nido (ph. G.Tebaldi)
Ma in assoluto vista la giornata come era partita, questa simpatica digressione gufologica, mi ha fatto tornare il sorriso!
Giulia collaboratrice con Alice e Marco nelle ispezioni ai nidi (ph. M. Mastrorilli)
Se qualcuno è interessato a partecipare, a collaborare a questo progetto o a chiedere info sui nidi o su altri questi gufologici non esisti a contattarmi, scrivendo qui.
Un grazie a Giulia ed Alice per l’aiuto sul campo e la simpatia, visto che ci siamo proprio divertiti, caldo “desertico” a parte!
Un gufociao dal vostro owlstoryteller ed alla prossima avventura!




martedì 16 giugno 2015

Lucciole & Gufi: un “classico” ma stavolta con novità: una guida fatta in compagnia dell’amico Francesco Tomasinelli!


Sono ormai più di 20 anni che accompagno la gente a vedere i gufi di notte, forse se dovessi contare il mio pubblico, avrò accompagnato oltre 10 mila persone in notturna, in tutti questi anni!
Ma negli ultimi 4 anni, ho creato uno speciale happening notturno dal nome suggestivo ed evocativo: Lucciole & Gufi che riscuote un grande successo... e regala “magia pura”!!!


Lucciole & Gufi nel Parco di Grazzano (ph. Francesco Tomasinelli)
A Grazzano Visconti, a dieci minuti da Piacenza, nel meraviglioso Parco del Castello sembra crearsi un vero magnete che attira assioli in grande quantità, ma anche lucciole che forse nessuno ha mai visto così numerose. 
Autentici tappeti di luci sembrano circondare i visitatori. Sembra di entrare in un bosco fatato circondati da presepi, altroché led luminosi...la natura è sempre capace di sorprenderci.
magia di luci! (ph. Antonio Stringhini)
Spesso ho accompagnato in questo tour, strano quanto emozionante, molti visitatori (diverse centinaia nel corso degli anni!), ma stavolta il gruppo è speciale e merita un racconto.
Si tratta di fotografi legati al Turing Club, che sono venuti a fotografare le lucciole capitanati da un doppio tour leader: il sottoscritto li accompagna nel parco guardando mostrando i gufi e raccontando di loro, ma con me c’è il bravissimo fotografo reporter naturalista e professionista, Francesco Tomasinelli, caro amico ed uno dei migliori fotografi di natura in Italia. 
Francesco Tomasinelli (ph. Elena Mattioli)
Quindi?
Quindi, dopo aver mangiato nell’ottimo ristorante il Biscione (a Grazzano Visconti), aspettiamo, che il buio si impossessi della scena ed entriamo nel Parco. Due chiacchiere prima di partire e per spiegare i rudimenti per scattare buone foto di notte e non é facile!
Pochi metri e ci troviamo immersi in un’atmosfera ovattata, quasi magica.
Le lucciole sin dai primi passi ci circondano, sono centinaia e centinaia, ma contarle è impossibile non solo per il numero, ma anche perché le loro scie luminose ed intermittenti sembrano giocare a nascondino. Si rincorrono tra i fusti degli alberi, sorvolano i prati e i fiori con voli radenti quasi scivolando da foglia in foglia.
Le nostre simpatiche lucciole appartengono all’ordine dei Coleotteri (come scarabei, coccinelle, cervi volanti) ma hanno alcuni segreti davvero strani che è sempre divertente raccontare ai visitatori notturni del Parco.
Questi curiosi insetti, passano circa tre anni sul terreno e quando diventano adulti i maschi tentano di accoppiarsi con le femmine e danno fuoco alle polveri..ovvero massima potenza di luce, per una vita breve (una decina di giorni come lucciole che intendiamo noi) ma luminosa! 
La luminescenza è prodotta dalle lucciole in un modo singolare: si genera una connessione tra un enzima del sangue (la luciferasi), una proteina (la luciferina), l’ossigeno e un acido naturale, l’adenosintrifosfato, che negli esseri viventi viventi quasi magicamente trasforma gli zuccheri e i grassi in energia. 
Questa, in presenza della luciferasi, della luciferina e dell’ossigeno si trasforma per incanto, in luce. Il funzionamento è simile a quello di un faro, il lampeggiamento ha la funzione di richiamo sessuale che il maschio rivolge alla femmina. E funziona da milioni di anni! 
lucciole nel Parco (ph. Elena Mattioli)

Lucciole a Grazzano (ph. Francesco Tomasinelli)

luci e lucciole nel Parco (ph. Antonio Stringhini)
Quello che pochi conoscono, è la loro voracità nel nutrirsi di chiocciole, le celebri lumache con il guscio, tanto apprezzate in cucina da nostri cugini d’Oltralpe.
Le chiocciole infatti vengono mangiate dalle lucciole che infatti cercano sempre posti umidi.
Il pubblico è impressionato, piacevolmente sorpreso da una visita che mostra la sua magica atmosfera, ma dopo aver sentito un paio di assioli in lontananza ecco irrompere un ospite gradito quanto inatteso: il gufo comune. Un colpo di scena, per gli ospiti, un piacevole e straordinario imprevisto, invero sapevo che erano presenti nel Parco e cantano ogni sera.
Ci sono due giovani gufi comuni che lanciano i loro sibili da un alto cedro indiano nel Parco. Hanno nidificato e gironzolano nel parco da giorni. 
la foto non è perfetta, ma il Gufo comune era lì a pochi metri da noi! (p. Elena Mattioli)
La loro abituale verve viene mostrata con li frequenti e ripetuti fischi che emessi nell’oscurità devono servire come audiofari per guidare i genitori gufi a sfamare questi giovani ed affamatissimi gufetti!
Riesco ad inquadrarne uno con una torcia e mentre ci guarda con curiosità ma per nulla disturbato, continua ad emettere i suoi fischi e riusciamo a scattare qualche foto. Ma nessuno ha un teleobiettivo (le prede fotografiche previste erano le lucciole non servivano lunghe ottiche), ma ora qualcuno è dispiaciuto perché si potevano fotografare molto bene!
Una foto con uno zoom 200... peccato ma ve la regalo!
Dopo essersi divertiti con lucciole e gufi ci spostiamo a cercare un’altra divertente preda fotografica: la rana!
Nelle fontana più grande del Parco del castello di Grazzano vive una piccola ma chiassosa comunità di rane verdi che non aspetta altro di mettersi in posa ed eccone una che mostra una vera vena voyeuristica.
le rane verdi del Parco (ph. M.Mastrorilli)
Mentre io racconto dei gufi. dei fantasmi del parco, Francesco mostra alcuni segreti ai fotografi per scattare buone foto notturne.
Gli assioli nel frattempo ci hanno accompagnato con un autentico concerto per tutta la notte! 
La serata finisce tra l’entusiasmo e l’incredulità per lo spettacolo offerto da questo must “Lucciole & Gufi” che non tradisce mai! 
Un grazie a Francesco Tomasinelli per la piacevole collaborazione nella serata e a tutti i fotografi che hanno partecipato! Un grazie ad Elena Mattioli e Antonio Stringhino per le foto.
Briefing pre uscita! Marco e Francesco spiegano cosa accadrà nella serata (ph. Elena Mattioli)
Se qualcuno ha domande, richieste per conferenze o visite guidate notturne o perchè ha voglia di lavorare o collaborare con me, non esiti a farle scrivendo qui. 

Un gufociao a tutti!

mercoledì 3 giugno 2015

In cerca di gufi nel Paese dei Balocchi: Toys"R" US a Times Square - NY! Il più grande negozio al mondo di giocattoli! (Consigli per i gufo-acquisti 2° Puntata)

Credo che in ogni persona sia rimasta un pizzico di sana voglia di tornar bambini e ci sono alcuni momenti nei quali questo desiderio torna con forza ad impossessarsi di noi. 
In più, tenete presente che il vostro owlstoryteller ha uno spirito da vero Peter Pan ( e questo nessuno me lo potrà estirpare: mai) e quindi non vi resta che tuffarvi insieme a me alla ricerca dei gufi nel negozio di giocattoli più grande del mondo: Toys US a Broodway!
Io faccio l'ornitologo, ma se c'è da perdersi in un luogo di perdizione come Toys, beh anch'io cedo! 
E secondo voi, potevo perdermi questo appuntamento con la mia consueta caccia ai gufi  da collezione, dedicata a tutti voi?
Eccomi quindi a scandagliare un negozio, un palazzo enorme a tre piani in cui vi parrà di fare una autentica immersione tra giochi e attrazioni per i più piccoli. 
Solo a NY potete trovare una realtà simile e non a caso è al 10° posto tra i luoghi di shopping di New York su Trip Advisor! 
i gufi delle nevi di TOYS R US (ph. Marco Mastrorilli)
Ma andiamo per gradi. Facciamo questa attesa visita in serata e siamo anche un po’ provati da un estenuante tour tra strade e subway della Grande Mela, ma sentiamo che questo posto ricaricherà le nostre pile. Toys R US si trova davanti Times Square per cui è impossibile non trovarlo. Dopo averne ammirato l'impressionante colpo d'occhio esterno  e varcata la soglia di ingresso si apre su di voi un mondo di luci, colori, suoni e bambini e famiglie che gremiscono questo luogo. 
Toys R US a Times Square! (ph. Marco Mastrorilli)
Un paradiso dei giocattoli, che penso non sia solo per i più piccoli, perché sono certo che  ognuno di noi è rimasto un po' bambino e qui vi garantisco quella parte prende il sopravvento! 
All’interno si resta stupiti dal grande spettacolo visuale offerto da una ruota panoramica davvero spettacolare perché contenuta all’interno di un palazzo.E’ alta oltre 20 metri! 
una ruota panoramica alta decine di metri! (ph. Marco Mastrorilli)
Una volta entrati, inizia la caccia al gufo da collezione, ma certo restiamo distratti da miglia e migliaia di giocattoli e appena arriviamo nella sezione peluches, restiamo piacevolmente colpiti: i gufi sono gli animali più presenti!
Gufi delle nevi, gufi delle Virginia e barbagianni sono i protagonisti di una splendida serie di gufi molto realistici: il barbagianni, in particolare mi piace un sacco e non è facile trovare questa specie riprodotta in peluche. 
gufi della Virginia (ph. Marco Mastrorilli)
gufo delle nevi con occhi blu (ph. Marco Mastrorilli)

Sono gufi legati ad una serie speciale di animali dello zoo del Bronx e per ogni acquisto il 5% viene devoluto per la salvaguardia delle fauna selvatica.
Il barbagianni (ph. Marco Mastrorilli)
Non mancano nemmeno i gufi sleepy, ideale per far addormentare un bambino che ama coccolarsi il suo gufetto, prima di chiudere gli occhi.
sleepy owl imperdibili! (ph. Marco Mastrorilli)
Saliamo le scale mobili e ci ritroviamo al piano superiore, in mezzo ad una montagna di giochi scorgiamo una sezione scuole e infanzia che è davvero ricca di suggestioni gufose.
Vogliamo farci mancare uno zainetto per la scuola? 
Ecco che Toys ci viene in soccorso con degli ottimi zainetti con i nostri amici gufi in primo piano.
zainetti gufosi (ph. Marco Mastrorilli)
Sempre in questo settore troviamo anche numerosi articoli per i più piccoli e i gufi sembrano davvero un leitmotive ricorrente... e credetemi ad un Owlstoryteller piace molto moltissimo!
Ecco per voi qualche esempio.
palline per giochi d'infanzia (ph. Marco Mastrorilli)
C’è poi un settore dedicato alle bambine: ad avere una figlia dell’eta giusta, c’è da perdersi davvero. 
Collane, orecchini, bambole di ogni tipo, dimensione e forma e tenetevi forte... una casa della Barbie a grandezza naturale! Ovvero ci possiamo entrare anche noi! Non fraintendetemi non ho mai giocato con la Barbie, ma questa casa è da sballo; si ha la sensazione che nemmeno Hollywood potrebbe colpire la nostra fantasia e suggestionare le nostre recondite sensazioni come Toys riesce a fare, facendo emergere la nostra voglia di giocare. 
la casa di Barbie (ph. Marco Mastrorilli)
Ma le sorprese non sono finite qui...abbiamo persino una sezione speciale dedicata a caramelle, mush mellow a montagne, lecca lecca giganti, pop-corn a tutti i gusti, cioccolatini a tema Disney. Come se non bastassero i giocattoli, qui vi prendono anche per la gola!
ci prendono per la gola (ph. Marco Mastrorilli)
Ma poi non vi sembra che dimentico qualcosa? Beh se alle bimbe piacciono le barbie, ai più piccoli è dedicato uno spazio speciale sui dinosauri, con un T-rex a dimensioni naturali realistico e capace di muoversi. 
non poteva mancare: paura per il T-rex! (ph. Marco Mastrorilli)
Ogni metro in questo megastore vi regalerà un’emozione indimenticabile. Forse in qualche momento vi verrà da pensare, perché non ho spedito qui le letterine di Babbo Natale? Perché anche se siete sofisticati, incontentabili qui c’è almeno un giocattolo per ognuno di noi!
Questo rende Toys un posto unico, irripetibile: ma non penserete che abbia finito di recensirvi i gufi che ho scovato?
Questi, ad esempio, sono degli splendidi cuscini Owl Lovers, ottima idea regalo per innamorati che amano i gufi.
cuscini lovers (ph. Marco Mastrorilli)
E prima di lasciarvi vi mostro qualche altro gadget gufoso...
Un umidificatore gufoso forse vi mancava.

Umidificatore gufoso (ph. Marco Mastrorilli)
E per portare il pranzo a scuola, che ne dite di questo Kit con astuccio a tema gufoso?
Lunch kit (ph. Marco Mastrorilli)
Ancora pupazzi gufosi.
ma quanti peluches gufosi ci sono? (ph. Marco Mastrorilli)
mai visto un posto con così tanti peluche gufosi!! (ph. Marco Mastrorilli)
Entrare da Toys, vi farà tornare indietro nel tempo, vi sentirete nuovamente bambini e credetemi vi tornerà la voglia di comprare un giocattolo, perché anche a voler essere glaciali, questo posto scalda il cuore: è fatto per emozionarvi (anche se è costruito per vendere). Basta lasciar sprigionare il vostro Peter Pan! E quindi?
Una foto con i minions di Cattivissimo Me! 
Owlstoryteller & Cattivissimo Me!
Ecco il link al sito ufficiale.
Per informazioni o curiosità scrivetemi qui. 

Toys R Us è stato visitato nel marzo 2015. Superfluo dirvi, che se passate a NY, questo posto merita una tappa! 

martedì 2 giugno 2015

Cervia 2011... finalmente pubblicati gli atti del XVI Convegno Italiano di Ornitologia:il vostro owl storyteller ha partecipato attivamente e vi parla di notturni...

Sono tanti anni, forse ormai una ventina che vado a convegni, amo parteciparvi e le amicizie, i confronti che ne scaturiscono. Amo i convegni e chi li frequenta. a volte me ne dimentico ma poi fatti e persone mi fanno tornare questa voglia che è dentro di me! 
Ma quello che vi racconto è stato un convegno speciale perché ho partecipato all'organizzazione del medesimo. Nel settembre 2011 ho partecipato, come membro attivissimo del Comitato organizzatore del CIO Convegno italiano di Ornitologia ed oggi finalmente possiamo sfogliare un volume molto curato che ne raccoglie gli atti con tutti i contributi: come ogni buon OwlStoryteller... mi dedicherò a menzionarvi e parlarvi di quello che riguarda i nostri amici pennuti della notte. Il volume è molto bello e merita di finire nelle vostre biblioteche.
Questo volume è stato pubblicato con una collaborazione diretta tra Asoer e Centro Naturalistico Sammarinese e si è tradotto in un'opera con 645 pagine e una elegante copertina rigida.
In questo convegno ho presentato 4 lavori (3 poster e 3 comunicazione orale) e di questi ovviamente ben 3 erano incentrati sulla vita dei rapaci della notte.
Due dei miei lavori, realizzati con Paola Bressan ex mia socia, erano dedicati al gufo di palude Asio flammeus uno dei mie preferiti.
Gufo di palude (ph. Stefano Bottazzo)
Un lavoro è stato fatto 6 mani da me, Paola e il famoso birdwatcher siciliano Andrea Corso ed infatti il lavoro parla della particolare situazione del gufo di palude in Sicilia, perché quest'isola è uno dei comprensori preferiti dal più erratico de gufi europei.
Il titolo è "Considerazioni sulla fenologia del gufo di palude in Sicilia" (pagine 80), con oltre 142 dati (in prevalenza inediti, questo lavoro ha permesso di identificare alcune aree ove si registrano maggiori presenze e il 93% dei dati risulta concentrato in aree vicine alle coste (entro i 15 km dal mare). La Sicilia e' considerata dagli autori una delle regioni più importanti (assieme a Emilia Romagna e Toscana) per la conservazione della specie. Richiedi qui il pdf dell'articolo.
Un altro lavoro prodotto dal vostro Owlstoryteller e da Paola Bressan riguarda invece la presenza in Italia del gufo di palude nel corso dell'ultimo secolo.
Marco Mastrorilli parla al CIO Convegno Italiano di ornitologia a Cervia 2011
Il titolo del lavoro è "Influenza delle modifiche ambientali, nel corso di un secolo, nella selezione  di possibili aree di sosta migratoria del Gufo di palude Asio flammeus."
Sono stati analizzati oltre 1000 dati collezionati tra il 1880 e il 2010 che hanno permesso di verificare che alcune zone in Italia, a seguito di eclatanti modifiche dell'ambiente, si sono trasformate ed hanno perso il loro forte appeal per attrarre alcuni uccelli e in particolare il gufo di palude.
Studiando per anni anche la cicogna nera (sono stato referente lombardo del Gruppo di ricerca sulla Cicogna nera) ho verificato che vi è una curiosa convergenza di situazioni: laddove in passato c'era il gufo di palude si fermava durante le migrazioni anche la cicogna nera e oggi alcune zone ad esempio in Lombardia si sono trasformate in luoghi poco accessibili per il nostro elegante gufo e per la misteriosa cicogna. Anche in Toscana alcune situazioni offrono spunti di analisi e l'articolo vuole essere anche un punto di partenza per sviluppare le linee guida di un percorso di strategie atte a salvaguardare questo animale così raro nel nostro Paese. Per richiedere il PDF di questo articolo scrivi qui.
Il terzo lavoro che ho presentato al CIO di Cervia è una produzione scientifica realizzata con altri compagni di avventure gufose: il mio grande amico e veterinario molto esperto in rapaci, Riccardo Gherardi, con Alessia Mariacher e con Davide Melini (forestale molto esperto di statistica).
Non a caso infatti questo lavoro è il mio articolo scientifico più ricco di statistica! 
Questo studio dal titolo "Sopravvivenza di Gufo comune Asio otus e Allocco Strix aluco ricoverati nei CRAS Centri di recupero animali selvatici." (pagina 529). 6 pagine molto dense di dati, analisi statistiche per capire alcuni aspetti che possono rivelarsi utili per studiare due delle specie più comuni del nostro Paese.
Si analizzano le cause di mortalità, le percentuali di sopravvivenza, le cause di ricovero... un lavoro molto completo e adatto agli specialisti. Questo progetto è stato sostenuto e voluto fortemente dal Gruppo Italiano Civette.
In questo convegno ho portato un altro lavoro (dove si parla anche di assioli), ma in realtà come traspare dal titolo "ciclo ornitico annuale in un comprensorio agricolo e collinare in Val Tidone (Piacenza)." Si parla di comunità ornitiche e campagna. Questo monitoraggio è stato realizzato dal sottoscritto con Alice Cipriani, Paola Bressan e Silvia Gariboldi.
Ora il vostro owlstoryteller vi illustra qualche curiosità dai pochi (purtroppo) lavori apparsi in questo convegno sulla vita degli Strigiformi (rapaci notturni), segno di una disattenzione della scienza italiana verso questi animali.
Il primo lavoro è il frutto di un lavoro di equipe che ha visto protagonista Letizia Campioni, Giulia Bastianelli, Maria del Mar Delgado, Vincenzo Penteriani (forse il massimo esperto mondiale di gufi reali e mio caro amico) e Nestor Fernandez. Il titolo "Eterogeneità dell'habitat e sesso determinano l'uso dello spazio nelle coppie riproduttive di Gufo reale Bubo bubo nel sud ovest delle Penisola iberica."
Gufo reale (ph. Vincenzo Penteriani)
Questo è un progetto di monitoraggio che si è sviluppato in Spagna, nelle regione di Sierra Norte vicino a Siviglia. Sono stati radiomarcati (con il sistema del radiotracking) 29 gufi reali e sono stati seguiti per studiarne i movimenti e per comprendere l'uso dell'habitat prodotto da questi animali.
I risultati sono molto interessanti, l'homerange medio è di ben 229 ha, per un gufo reale potrebbe   sembrare esteso, ma è sorprendentemente ristretto rispetto ad altri rapaci iberici. Una delle curiosità che emersa dallo studio è che le femmine sono molto più mobili rispetto ai maschi e sfruttano meglio il territorio nella ricerca delle prede. 
Altro lavoro pubblicato, anche i questo caso da una coppia di amici (Angela Gaggi e Andrea Paci) riguarda il sistema trofico del Gufo comune in Umbria.
Ecco i titolo: "Dieta invernale del Gufo comune Asio otus in un'area dell'Umbria (Montefalco, Italia Centrale).
Gufo comune (ph. Claudio Crespi)
Lavori sulla dieta invernale di questo predatore in Italia ve ne sono diverse, ma pochissimi dati provengono dal centro della penisola. Questa esperta e competente coppia di amici (grandi appassionati anche di teriologia), hanno analizzato oltre 200 borre di gufo comune.
Tra le curiosità emerse, scopriamo che questi gufi hanno predato in prevalenza roditori ed il topo selvatico Apodemus sylvaticus è stata la preda elettiva. Interessante il prelievo di alcuni Carabidi (insetti) rinvenuti in alcune borre.
Un altro lavoro (in inglese) è: "Expansion of the range of the Ural owl Strix uralensis in Italy" di Gianluca Rassati, ornitologo fiulano. Questo studio condotto dall'autore tra il 2009 e il 2011 ha evidenziato un potenziale ampliamento dell'areale dello Strigiforme nidificante più raro in Italia. Uno spostamento verso ovest, che rende plausibile la colonizzazione di una parte orientale del Veneto.
Ultimo lavoro che vi segnalo è di un team che ha monitorato un'area mai studiata precedentemente: "i rapaci notturni in un'area campione della provincia di Campobasso".
Il gruppo coordinato dall'amico Rosario Balestrieri, era completato da Francesco Riccio, Massimo Sacchi, Silvio d'Alessio e Giuseppe Monaco.
La ricerca si è sviluppata in un comprensorio di circa 100 kmq attorno a Campobasso e sono state censite coppie  e tra le parentesi vi indico la densità rilevata: barbagianni (0,032), civetta (0,11), gufo comune (0,016), assiolo (0,62) e allocco (0,032). L'assiolo risulta la specie più diffusa.
Ecco il volume di oltre 600 pagine con gli Atti del Convegno di Cervia, freschissimo di stampa. Io l'ho ricevuto da pochi giorni, ci è voluto un po' per stamparlo ma ne è valsa la pena! 

A volte vale davvero la pena aspettare!!! 

copertina del volume con gli Atti del Convegno Italiano di ornitologia
il mio team rosa di collaboratrici, socie e coautrici: da sx Greta Pastorino, Claudia Donati, Alice Cipriani e Paola Bressan
Il convegno italiano di ornitologia si organizza ogni due anni ed è l'evento più importante per presentare i lavori scientifici legati all'ornitologia italiana, peccato che a Cervia nel 2011, fossero presenti solo 7 lavori dedicati ai rapaci notturni (di questi 3 del sottoscritto): l'augurio è che presto si possa trovare maggiore attenzione verso questi predatori. Se volete iniziare la vostra carriera di gufologi io sono pronto ad aiutarvi. gufi volano intorno a voi e potrete avvicinarli, studiarli a volte basta l'entusiasmo e l'applicazione.
La mia porta è sempre aperta a chi vuole collaborare dal vivo ai miei progetti o semplicemente a distanza con altre iniziative. Fatevi avanti scrivetemi qui!
Un gufociao dal vostro Owlstoryteller. 
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