Ieri ero seduto su una poltrona davanti ad un dottore e parlando di qualche mio problema personale, siamo arrivati a chiacchierare di gufi.
Non è una novità, ormai tutti associano la mia vista al pensiero di questo adorabile pennuto! Ovviamente ne sono fiero e felice, ma questa volta l’argomento è stato davvero curioso. Avevo letto qualcosa in merito, ma prendendo spunto da questo dialogo di ieri, beh ho pensato di scrivere per voi un post che suppongo vi sorprenderà.
Parliamo di Darwin e di gufi naturalmente!
Lo abbiamo già fatto in un precedente post dove abbiamo trattato la dieta delle civette delle tane che Darwin aveva osservato e descritto durante il suo celebre viaggio sul brigantino Beagle, in arcipelaghi dispersi in oceani quasi sconosciuti.
Lo abbiamo già fatto in un precedente post dove abbiamo trattato la dieta delle civette delle tane che Darwin aveva osservato e descritto durante il suo celebre viaggio sul brigantino Beagle, in arcipelaghi dispersi in oceani quasi sconosciuti.
Ma stavolta l’argomento è molto curioso.
Prima di diventare celebre per la sua teoria dell’evoluzione, maturata nell’arcipelago della Galapagos, Darwin ebbe un trascorso nella sua amata Inghilterra che lo rende ancora più unico e forse un po’ folle in questo singolare approccio degno di un vero "gastronauta".
Infatti uno dei suoi rapporti più singolari con i gufi è stato “consumato” (mai questo vocabolo fu più azzeccato) quando Darwin era a capo del Club dei Ghiottoni. Potremmo definirla una setta quasi segreta... ma erano animati da una curiosità davvero stravagante.
Darwin e il Club dei Ghiottoni |
Questo singolarissimo club non era dedito alla scoperta di incredibili e succulente ricette Made in Inghilterra, ma aveva creato una congrega di indomiti e coraggiosi degustatori, che si erano prefissi il compito di assaggiare tutte le carini di animali e uccelli in particolare che la gente non mangiava e definiva immangiabili senza averne mai provati. Ecco che finirono nei suoi piatti animali come il tarabuso ed alcuni falchi e come vedremo anche i gufi.
Oggi la Tv ci propone format quali Orrori da gustare, ma qualcuno aveva anticipato Zimmern e Antony Bourdain. Proprio il nostro Darwin, chissà forse oggi rivendicherebbe il copyright!
Orrori da Gustare e Zimmern ha preso spunto da Darwin |
anche Chef Rubio si diverte ad assaggiare cibi stravaganti |
Comunque il Club dei Ghiottoni ebbe l’idea non felicissima, di mangiare un rapace notturno (le cronache lo descrivono come un allocco) e nonostante litri di Porto per renderlo più digeribile, non ebbe fortuna e sia lui che il resto del clan dei ghiottoni non digerirono quella cena. Fu definito “immangiabile” con carne filacciosa e dal sapore quasi disgustoso.
Che il gufo non sia un granché è comprovato da rarissime annotazioni di consumazione di rapaci notturni da parte di commensali. Una di queste è attribuita al periodo della seconda guerra mondiale, quando in Sicilia sembra che qualcuno mangiasse i gufi di palude. Ma in periodo di guerra del resto si mangiavano anche gli aironi e qualsiasi cosa pur di sopravvivere.
Darwin dopo l’esperienza della degustazione infelice dell’allocco, chiuse il club dei ghiottoni, ma durante il suo peregrinare per il mondo non abbandonò la curiosità di assaggiare piatti e animali strani. Ecco finire nella sua lista di assaggiatore seriale, l’armadillo, le cui carni furono definite migliori di quelle dell’anatra ed anche un roditore non identificato, dalla pelliccia marrone, che a suo dire aveva la carne migliore mai assaggiata. Forse era il Capibara. Ma Darwin mangiò anche il puma, la tartaruga delle Galapagos, il nandù (una specie di struzzo) e tante iguane! Insomma... un antesignano di Zimmern!
Forse se avesse avuto modo di assaggiare la cucina italiana avrebbe emesso giudizi gastronomici differenti, ma magari non avremmo avuto la rivoluzionaria e incredibile teoria dell’evoluzione. Quindi meglio così e gustiamoci anche questa sua divertente passione per la gastronomia insolita da parte del padre dell’evoluzione.
ecco un allocco, la specie sia stata mangiata da Darwin e forse la più comune nel Regno Unito (ph. A. Chapman) |
Quel che è certo che i gufi è meglio lasciarli vivere liberi e certo non li troveremo su nessuna tavola imbandita. Mai come in questo caso Darwin insegna!
Un saluto a Massimo B., il dottore con il quale ho condiviso questo divertente dialogo, mentre lui cercava di risolvere i miei problemi.
Per chi volesse collaborare alle mie ricerche, per chiedere informazioni o altro, vi invito a scrivermi qui.
Un Gufociao dal vostro Owlstoryteller!
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