Ricordo che sentii parlare di contrombreggiatura per la prima volta, mentre leggevo un libro di Niko Timbergen, uno degli etologi amici di Konrad Lorenz capace di cambiare l'approccio allo studio delle scienze naturali.
In Naturalisti curiosi (Curious naturalists), che conservo ancora con passione e nonostante le pagine ormai ingiallite, Tinbergen spiegava la contrombreggiatura, come speciale tecnica difensiva di molti animali, capaci di utilizzare colori, piumaggi e livree per confondere prede e predatori. Del resto, non solo gli animali, si resero conto di questo straordinario strumento, ovvero l'uso delle ombre come meccanismo di esaltazione della tridimensionalità degli oggetti, ecco perché Joseph Turner, con i suoi paesaggi è diventato un riferimento ed autentico fenomeno della pittura dell'ottocento.
Gufo di palude evidente la sua contrombreggiatura (ph. M.Azzolini) |
Ma torniamo a parlare dei nostri amici animali. Anche Mc Gowan, nel suo fantastico libro Prede e predatori (titolo originale (The Raptor and the lamb) parla di contrombreggiatura e dell'importanza nel regolare il successo predatorio.
Le ombre mettono in evidenza la tridimensionalità di un soggetto al punto che se potessimo eliminarle, si perderebbe in modo eclatante il senso di solidità dell'elemento considerato. Quello che possiamo definire ungradiente di luminosità come lo definisce Mc Gowan, può essere cancellato proprio adottando la contrombreggiatura,stratagemma formidabile che moltissimi animali hanno adottato nel corso di milioni di anni di evoluzione.
Leggendo queste righe vi chiederete chissà cos'è questa ombreggiatura e quando mi capiterà di vederla in natura?
Invece, è un espediente che gli animali adottano molto frequentemente e quindi è davanti ai nostri occhi ogni giorno. Sono tantissimi gli animali (anche domestici), che hanno adottato questo curioso aspetto mimetico e naturalmente tutti i gufi mostrano un'evidentissima contrombreggiatura, che è preziosissima durante la notte per sorprendere le prede.
Sono fortemente affascinato da questa tecnica di camuffamento e vi confesso che ne parlo spesso nelle mie conferenze e ho addirittura dedicato un intero capitolo nel mio libro sul mimetismo del piumaggio Non volare nasconditi!, pubblicato una decina di anni fa, ma ancora ricco di aspetti etologici e naturalistici poco noti al grande pubblico.
Naturalmente, visto che siamo in un blog 100% gufi, anche gli Strigiformi, evidenziano la contrombreggiatura; in modo evidente sul petto e nel sottoala e questo perché tale espediente mimetico è più efficace negli animali, che si muovono in ambienti tridimensionali (acqua e aria).
Se osservate un gufo, una civetta o un allocco, noterete che la parte inferiore del loro corpo e del piumaggio è più chiara, in alcuni casi quasi bianca.
Persino il petto dei rapaci è più chiaro rispetto al dorso, il barbagianni, forse, è l'esempio più eclatante, ma anche i gufi e gli allocchi mostrano colori più tenui.
Barbagianni, una delle contrombreggiature più evidenti (ph. S. Mischiatti) |
Civetta nana sudamericana con evidente petto chiaro (ph. Francesco Veronesi) |
Immaginate di essere un topolino di guardare verso il cielo, un barbagianni si avvicina dall'alto; la luce più chiara del cielo, potrebbe se il piumaggio del petto e del sottoala fosse scuro, come quello superiore, rendere distinguibile la silohouette del rapace, che sfruttando un colore delle parti inferiori risulta meno visibile e può attaccare più facilmente le prede.
L'animale che più di ogni altro può spiegarci la contrombreggiatura è lo squalo bianco, che pare disegnato a tavolino con una livrea inferiore (ventre) bianca e la parte superiore scura. Per un pesce aggressivo, come lo squalo, questo vantaggio nell'acqua si manifesta al contrario, anche quando aggredisce un pesce arrivando dal fondo del mare, perché un animale che guarda il fondale marino, trova il medesimo scuro e se lo squalo fosse tutto bianco come il ventre sarebbe facilmente visibile e perderebbe efficacia nell'aggressione.
lo squalo bianco è uno degli animali con la contrombreggiatura più evidente |
Tornando ai nostri amici gufi e barbagianni, ricordiamo che l'evoluzione tanto amata da Darwin ha condotto molti animali ad avere piumaggi ben definiti e funzionali. Se i rapaci notturni hanno le parti inferiori del corpo chiare o quasi bianche, oltre ad aiutarli nella caccia è provvidenziale anche nella regolazione dei consumi energetici. Infatti per produrre un piumaggio scuro, è necessario che il nostro gufo impieghi una grande quantità di melanina; una sostanza che ha un costo e questo si riflette sul consumo di energia dell'animale. Quindi se colorare il piumaggi costa, nel perfetto gioco di costi/benefici perché colorare di bruno o grigio un petto o un sottoala, se non serve ad avere dei vantaggi?
sottoala chiaro del gufo di palude (disegno di S. Gandini, tratto dal libro Il gufo di palude di M.Mastrorilli & P.Bressan) |
Ecco perché molti animali hanno le parti più chiare.
La natura è piena di segnali e incredibili segreti che noi dobbiamo solo scoprire e ammirare. Per me, visto che sono il vostro owlstoryteller aggiungerei che oltre ad ammirare, scoprire c'è il piacevole compito di divulgare a tutti voi i segreti dei gufi! Un gufociao a tutti!
La natura è piena di segnali e incredibili segreti che noi dobbiamo solo scoprire e ammirare. Per me, visto che sono il vostro owlstoryteller aggiungerei che oltre ad ammirare, scoprire c'è il piacevole compito di divulgare a tutti voi i segreti dei gufi! Un gufociao a tutti!
Per qualsiasi informazione supplementare, se volete collaborare alle mie ricerche o mandarmi foto o notizie scrivetemi qui.
Letture consigliate
Mastrorilli M., 2005. Non volare nasconditi! La magia del mimetismo nei piumaggi. Teramata edizioni questo libro lo potete comprare qui
Mc Gowan C., 1999. Predatori e prede. Longanesi & C. ediz.
Tinbergen N. 1984. Naturalisti curiosi. Biblioteca Universale Rizzoli BUR.
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