venerdì 13 ottobre 2017

Il carisma del barbagianni cileno

Fresco di pubblicazione è un articolo uscito sulla rivista sudamericana Gayana che analizza il fenomeno di inurbamento del barbagianni e di quale gradimento riscuota nella popolazione locale.
Noi sappiamo che, sebbene la mentalità stia cambiando, in Europa meridionale vi era la convinzione che i barbagianni e gli altri Strigiformi fossero animali negativi e quindi riporto con piacere le risultanze di questo studio, che mostra come aldilà dell’equatore e dell’Oceano vi siano più rosee vedute.
La sottospecie di barbagianni Tyto alba tuidara popola proprio quell’area del continente sudamericano: rapace più grande del nostro e anche fortemente punteggiato. 

Tyto alba tuidara
L’articolo di cui parleremo si intitola “Feeding habits and people’s perception of the Barn Owl (Tyto alba tuidara, J.E.Gray 1829) in urban settings of Southern Chile: Implications for conservation” scritto da un team capitana da Javier Godoy-Guinao dell’Università di Valdivia (Cile).
Nella prima parte del lavoro viene analizzata la dieta del barbagianni nell’area urbana della città di Valdavia (Cile del sud), ed emerge che il nostro Titonide mostra una spiccata stenofagia verso i micromammiferi, ovvero una marcata predominanza di roditori nelle predazioni rilevate.
Solo occasionalmente il barbagianni cileno abbandona la cattura di questi mammiferi per dedicarsi al prelievo occasionale di Ortotteri. 
Se lo studio del sistema trofico del Tyto alba tuidara non ha prodotto sorprese, ben diversa è stata la curiosa indagine sociale realizzata  dai naturalisti a margine dell'analisi trofica, che hanno intervistato i cittadini di Valdavia, a conoscenza della nidificazione urbana (su albero) di questo predatore e proprio la cittadinanza ha mostrato un' atteggiamento sorprendentemente positivo verso questo Strigiforme. 


La percezione della gente verso questo rapace, è stata oggetto di monitoraggio ed ha evidenziato un notevole gradimento delle persone verso questo animale. 
I risultati, tuttavia, sono influenzati quasi esclusivamente da aspetti etici ed estetici, ovvero il barbagianni piace come animale e si pensa sia importante che sia stato capace di adattarsi alla vita urbana. 
Al contrario poche persone hanno indicato termini di utilità in questa convivenza con il barbagianni, nonostante dalla dieta emerga che si nutre in abbondanza di Oligoryzomys longicaudatus, un piccolo topolino che è però un vettore prioritario dell’Hantavirus che determina pericolosa febbre emorragica, come dimostrato da alcuni studi condotti in Cile e citati nell’articolo del quale trovate il link alla fine del post.
Nondimeno in termini di conservazione l’inurbamento di alcune specie carismatiche, come il barbagianni, possono (come suggeriscono molti studi) produrre un'esperienza positiva di primo approccio con la fauna selvatica contribuendo a sviluppare la preoccupazione e la partecipazione alla protezione delle specie e degli ecosistemi. 
Poiché il futuro del pianeta prevede una crescita della popolazione e una sempre maggiore esplosione demografica delle aree urbane, questo test può essere d’esempio per nuovi studi e nel contempo per valutare anche programmi di valorizzazione e conservazione ambientale attraverso l’adozione di specie carismatiche. 
il petto punteggiato di questa sottospecie  sudamericana di barbagianni

Insomma il barbagianni è un pioniere per aiutare la persone a comprendere l’importanza della conservazione degli habitat e delle specie. Un’idea per testare il carisma dei notturni anche in Italia?
Un gufociao... e se volete scrivermi per info, suggerimenti e segnalazioni scrivetemi qua gufotube@gmail.com
ecco la citazione bibliografica completa dell’articolo citato e il link diretto. 

Nota integrativa
In alcuni testi questa sottospecie di Titonide viene indicato come Tyto furcata tuidara, 
qui vi riporto da wikipedia un testo in spagnolo interessante in tale orientamento 

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