Le sfumature grigio nebbia si dissolvono e all’improvviso compare la Dama Bianca
Domenica 12 gennaio 2015
Dopo un lungo weekend a base di birdwatching, il programma della serata che prevedeva inizialmente l’uscita notturna è decisamente funestato dalla presenza di un manto nebbioso che avvolge ogni albero, ogni casa, ogni cartello stradale... una soffice coltre grigia che oscura la serata e, ahimè, anche il nostro umore!
A questo punto insieme a Chiara, Alice, Federica, Enrico e Giulia, ci consoliamo recandoci al ristorante King, nostro feudo gastronomico in queste serate sul delta, dove ci aspetta una buona pizza.
Finita la pizzata torniamo mestamente alle nostre camere, poiché le sfumature grigio nebbia avvolgono ancora ogni cosa e la nostra uscita notturna in cerca di gufi, svanisce ancor prima di ipotizzare un timido tentativo.
A questo punto per concludere al meglio la serata, invece di giochi di carte, o di società ci dedichiamo ad una proiezione particolare.
Enrico, nostro giovanissimo compagno di avventure gufesche, ci presenta qualche suo lavoro: ha appena 17 anni, ma alle spalle ha già una significativa storia di cacciatore di immagini video con fototrappole che adagia e nasconde sulle colline di Volterra. Protagonisti inconsapevoli dei suoi video sono civette e altri rapaci.
Durante questa première, a parte me, la maggioranza di pubblico è al femminile e applaude e sorride davanti all’evoluzioni delle civette riprese nei cieli di Volterra.
Ma la programmazione dei filmati si esaurisce e anche la serata, si sta per concludere con un giusto e meritato riposo.
Giulia, Alice e Federica ci salutano e si avviano alle loro camere: la stanchezza per loro è più forte della nebbia.
Io, Chiara ed Enrico rimaniamo per sistemare i cavi, il proiettore e il pc, quando d’un tratto Chiara mi chiama alla finestra e, nemmeno fossi il suo fidanzato, mi lancia un simpatico sorriso, quasi ammaliante invitandomi a guardare fuori dalla finestra.
Con un tono un po’ troppo romantico mi dice: “Marco, non ci crederai, vieni a vedere! Guarda che luna ?! E Le stelle ?”
“Guarda che non sono il tuo fidanzato” gli rispondo un po’ preoccupato “queste sfumature romantiche dovresti riservarle alla tua dolce metà!”.
In realtà sia io che lei, scambiandoci un’occhiata “gufesca”, ben nota a noi appassionati di osservazioni notturne, sappiamo bene che questa frase non ha alcun sfondo romantico, ma è solo l’approccio per capire se nonostante l’ora tarda, la pensiamo allo stesso modo. E' questione di gufeeling.
Ad entrambi è comparso lo stesso fumetto: “si può ancora pensare di fare un’uscita notturna per vedere i gufi e le civette?”
Enrico ci guarda stranito e con curiosità, avvertendo che sta per accadere qualcosa. Rompo gli indugi ed esclamo: “Dai forza veloci, ragazzi! Prepariamoci! Cosa aspettiamo andiamo a cercare questi gufi!”
Quasi per magia gli sguardi di Chiara ed Enrico si riempiono di adrenalina gufosa, conosciuta solo da coloro che amano i predatori della notte. Io e Chiara incrociamo i nostri sguardi complici: magicamente la luna ha dissolto ogni sfumatura di grigio, la nebbia non c’è più, inizia la ricerca dei gufi.
In soli dieci minuti siamo tutti pronti: torce, videocamere, macchine fotografiche, microfoni, cassa acustica, guanti e cuffie di lana e si parte.
Ci facciamo una promessa: una sola ora per cercare gufi, civette, barbagianni e vivere un emozionante incontro con i principi della notte.
Ognuno di noi sa, nel proprio intimo, che se la natura ci riserverà piacevoli incontri, anche i ritardi saranno permessi, poiché non siamo sul treno di pendolari della Milano- Varese!
Meta prevista: Boscone della Mesola.
Partiamo e dopo soli 5 minuti, su un pino a poca distanza dalla strada che porta al Boscone, scorgiamo tra i rami due ciuffetti eretti e due occhi spalancati che incrociano la nostra torcia.
Il primo gufo comune Asio otus della notte, fotografato da Chiara Guadagnini |
Un gufo comune ci osserva tranquillo e sornione, per nulla infastidito dalla nostra presenza. Uno sguardo ipnotico che ci fissa mentre scattiamo una foto ricordo, che dedico a voi amici del blog.
Gufo comune Asio otus fotografato quella sera da Chiara Guadagnini a pochi metri da noi |
Poco dopo una civetta si presenta a noi e ci fa divertire, poiché mentre cerchiamo di fotografarla lei decide di far la preziosa nascondendosi nella vegetazione ma senza volar via. E quindi si mostra in tutta la sua bellezza, per nulla infastidita, anzi forse sapeva che sarebbe finita su Owl storytelling!
Ecco la nostra civetta Athene noctua divertente e tutto sommato fotogenica fotografata da Chiara Guadagnini |
Dopo aver incontrato ancora un paio di gufi e qualche civetta, che paiono giocare a nascondino con il chiaroscuro della notte, raggiungiamo il margine del Boscone della Mesola. Ovviamente non possiamo entrare e ci limitiamo di fermarci al confine.
Individuato un parcheggio, non ancora sazi degli avvistamenti fatti, ci fermiamo per tentare con il richiamo, di sollecitare gli allocchi.
L’inverno, ricordiamolo, è la stagione in cui questi rapaci mostrano tutta la loro impetuosità vocale e il canto aggressivo del maschio viene emesso per difendere il territorio da altri intrusi.
Ovviamente gli allocchi non distinguono il richiamo acustico provenire dalla cassa Bose e ci scambiano per loro simili e quindi ci riservano il trattamento peggiore possibile!
Ma è proprio quello che cerchiamo, ovvero scambiandoci per veri e propri intrusi pennuti, ci inondano di richiami e vocalizzi sempre più forti e frequenti.
Con il passare dei minuti si avvicinano e il loro canto di risposta diventa davvero forte.
Per Enrico e Chiara è un’esperienza emozionante ed anche per me , che nonostante anni di esperienza e consolidata vita da gufologo, ogni giorno imparo qualcosa di nuovo su questi magnetici animali!
Un maschio di allocco, il primo a cantare, dopo un repertorio classico di hoot (questo il nome del canto degli allocchi), inizia ad emettere alcuni vocalizzi insoliti che incuriosiscono anche me, che di allocchi nella mia vita ne ho ascoltati svariate centinaia.
Purtroppo, nonostante sia quasi l’una, le macchine continuano a sfrecciare vicino al nostro punto di sosta e diventa difficile proseguire con il playback per via del disturbo acustico prodotto dal traffico. Altre volte è capitato che io e Chiara facessimo tardi fino alle 4 del mattino, ma l’indomani è prevista una levataccia per andare a contare le anatre in alcuni valli di pesca sul Delta e quindi ci costringiamo a tornare alle nostre brande.
Il conteggio finale ci fa riconoscere tre maschi e due femmine di allocchi. Le femmine cantano preferibilmente in questo periodo (dicembre/gennaio) grazie al fatto che questo è il momento dell’anno in cui la scelta dei partners è in piena attività... quindi il canto è il modo migliore per mettersi in evidenza, e ricordiamo che sono proprio le Ladies Allocco che dovranno scegliere!
Il potere tra i gufi è rosa!
Siamo sulla strada del ritorno, ormai soddisfatti e a pochi km dal nostro caldo rifugio, quando gli abbaglianti incrociano lo sguardo fiero di un barbagianni che si staglia su un ramo, a pochi metri dal nostro mezzo.
La dama bianca è davanti a noi più maestosa che mai!
Con questo nome era chiamato il barbagianni in virtù del piumaggio candido del petto, che lo rende ancora più vicino al fantasma ineffabile della notte.
Barbagianni Tyto alba, show tutto nel cuore della notte, presto in video su GUFOTUBE foto di Chiara Guadagnini |
Incredibile ma vero, non si sposta di un centimetro. Concentrato in una vera operazione di “pedicure”: sospeso su una zampa in modo alternato, si pulisce con il becco prima l’una e poi l’altra zampa. Un autentico show davanti a noi che, quasi increduli, cerchiamo di fare tesoro di questo magic moment, sfoderando prontamente le nostre silenziose e innocue telecamere.
Quando arriviamo a casa sono quasi le 2 di notte, il ritardo era prevedibile.
Ora si dorme, ancor più felici!
Se volete informazioni sulla tecnica del playback, chiedere notizie sui rapaci notturni o fare un’uscita notturna per vivere l’emozione di questi magici incontri, potete scrivermi qui
Presto on line il video su gufotube di questo curioso atteggiamento ripreso da noi con immagini esclusive di questo predatore elegante e silente.
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